sabato 17 agosto 2013

Modelli 3d Visitabili

Sempre con l'obiettivo di comprendere i percorsi e l'architettura interna di Villa Savoye, ci spingiamo verso modelli 3d di vario genere; dopo Sketchup, un apprezzamento particolare ad un eseguibile firmato Luciano Quero e scaricabile dal seguente link, passando per il blog arqua-architecture : 


Questa applicazione che dovrete eseguire da un archivio compresso .rar vi consentirà di scegliere la scheda video, la risoluzione, la frequenza dello schermo e la tipologia di visualizzazione (se a schermo pieno o tramite finestra sul desktop); dopodichè si attiverà la versione 1.0 di un modellino visitabile di Villa Savoye.

Il modellino è utilissimo per comprendere la fruizione interna degli spazi, presenta qualche irregolarità trascurabile nell'insieme di luci, qualche minuziosità stimabile e qualche pecca strutturale data da qualche dimenticanza che andremo a scovare solamente dopo un attenta visita della casa: peccato non si possa entrare nel garage e non sia stato fatto il piano cantinato.

Ecco qualche Screenshot :






martedì 23 luglio 2013

Modelli 3d per SketchUp


Una volta fatto il download di SketchUp dal sito del produttore:



ed una volta installato secondo le istruzioni dell'installer, non ci resta che scaricare due dei progetti presenti su Trimble di Google riguardanti Villa Savoye:









Tutti e 2 i modelli 3d sono validi: il primo ha delle viste pre-memorizzate, utili ad una visita guidata, sia nei vari piani esplosi che all'interno delle zone principali. Sicuramente è il più dettagliato e lo preferisco.

Il secondo presenta una trasparenza dei materiali che ci consente un introspezione dall'alto della struttura interna, ma dobbiamo procedere con gli strumenti del programma per sezionare l'edificio a nostro piacimento.




giovedì 9 maggio 2013

Wikipedia e Villa Savoye

In collaborazione con alcuni volontari di Wikipedia, abbiamo aggiornato la voce italiana di Villa Savoye.



Prima un testo, senza formattazione alcuna, copiato da un vecchio libro di Renato De Fusco riempiva la voce riferita all'opera, ora un più ampio spazio è stato dedicato a casa Savoye ed è da notare la grande quantità di References sia nella Bibliografia che nella Bibliografia Web.




Unica nota stonata: la mancanza di foto che per le leggi sul copyright vigenti in Francia, non è possibile pubblicare neanche in un formato di bassa qualità. Infatti le foto di architetture famose dove l'autore sia morto da meno di 70 anni, non si possono caricare sui Commons di Wikimedia che rispettano le leggi di tutti gli stati.






giovedì 2 maggio 2013

Riallineamento Prospetti e Sezioni

Un lavoro che deve anticipare la prospettiva accidentale, riguarda il rilievo delle distanze, ovvero la "lettura" del materiale (foto, piante, sezioni e prospetti) a nostra disposizione.

Risulterà scontato che se il materiale non corrisponde e non coincide in tutte le sue parti, avremo una riproduzione di Villa Savoye sproporzionata e non veritiera.

Per evitare queste situazioni, erano reperibili fino a qualche tempo fà delle piante, dei prospetti e delle sezioni di Villa Savoye tra il materiale didattico pubblicato dal docente per l'esame.

Questo materiale comprendente 3 sezioni, 3 prospetti e le 3 piante della Villa, seppur in scala, per alcuni problemi dovuti all'acquisizione, risultava distorto:
- rispetto alle dimensioni perimetrali principali, 
- rispetto alla griglia strutturale di base,
- rispetto all'altezza.

Per un lavoro più certosino era obbligatorio far corrispondere a questi o ad altri riferimenti (griglia, perimetro e altezza) la ricostruzione dei prospetti, delle sezioni e delle piante, al fine di proiettare misure coerenti sulla tavola da disegno.

Risistemando i miei appunti ho ritrovato quelle piante quei prospetti e quelle sezioni di Villa Savoye scaricabili dal vecchio sito della facoltà d'ingegneria, raggiungibile grazie a qualche ricerca su google o anche da qui

Dopo di che ho trovato anche le immagini dei riallineamenti prodotti con Photoshop, all'epoca "CS2", e li ho rivisti per postarli qua, dato che a me ormai non servono più.



P.S.: Queste immagini sono in scala come le originali perchè sono caricate da un sito di hosting esterno, per cui non sono state compresse tramite sistemi di ridimensionamento in upload, dalla piattaforma del blog.

lunedì 29 aprile 2013

Skylight in Villa Savoye

Insieme ai comignoli e alle curve libere presenti nella terrazza-giardino, ad un osservatore attento di Villa Savoye, rimangono nella memoria altri elementi caratteristici della copertura come ad esempio i lucernari; 


Composti da una semplicissima lastra di vetro incassata su un binario nel cemento tramite un distanziatore di metallo, sono ricavati su quattro velette che fuoriescono dalla copertura e ne alleggeriscono il peso.



Possiamo definirli vere e proprie cariche di energia razionalista perché esplodono parti del solaio della terrazza per illuminare   e arieggiare gli ambienti dei sanitari nel piano sottostante. 

In totale ne troviamo 5 e di questi: 3 sono molto simili, mentre gli altri 2 differiscono per larghezze e lunghezze; la loro altezza rispetto la terrazza è di poche decine di centimetri; il più grande illumina un'interessante vasca da bagno piastrellata di azzurro. 



Si nota guardando dalle stanze del primo piano con il naso all'insù che per far entrare l'aria dal lucernario si dovrà tirare una catenella bianca che aziona un semplice meccanismo e tramite una carrucola ed un perno si apriranno delle "minivasistas" laterali.



Tutto questo in un'essenzialità funzionale, donata da "Le Corbusier" ad ogni particolare della casa: a partire dagli oggetti più semplici  (ad esempio la catenella del lucernario), fino ad arrivare alla componente architettonica più importante (il lucernario stesso).

Per rimanere in tema con il blog, aggiungo una foto con delle misure per il lucernario più grande, da poter utilizzare nella prospettiva accidentale.



martedì 16 aprile 2013

La gemella nera di Villa Savoye

Un piccolo post va dedicato alla gemella nera di Villa savoye, progettata dallo studio australiano Ashton Raggat McDougall.

La replica che ospita l'Australian Institute of Aboriginal and Torres Strait Islander Studies è a Canberra in una piccola lingua di terra che si affaccia sul Lago Griffin.



L'opera richiama ad una prima occhiata Villa Savoye, ma dell'originale non conserva ne le proporzioni ne l'architettura; Il colore bianco delle facciate è stato sostituito con dei pannelli di colore scuro e tre prospetti sono stati ampiamente modificati per adattarsi al resto dell'edificio che è una libreria all'interno del parco dedicato al National Museum Of Australia, sempre progettato da Arm Architecture.

Il Solarium riprodotto tramite un'impalcatura di colore nero diventa un escamotage per non far scorgere i serbatoi e gli impianti presenti nel terrazzo.



Le vetrate si trasformano in specchi dove si riflettono le chiome degli alberi dei giardini circostanti.

Insomma la gemella cattiva di Villa Savoye ci ricorda KARR il primo prototipo della fondazione Knight nel telefilm "Supercar": un intelligenza artificiale dotata di tutte le straordinarie funzioni della sua copia ma filosoficamente inadatta al suo ruolo perchè incapace di svolgerlo con la giusta etica professionale.




Molto similmente in questo post scopriamo una "Villa Savoye doppelganger" che invece di aprirsi alla luce e a gli spazi circostanti: si chiude per proteggere i silenziosi lettori di una biblioteca, muta colore e si sviluppa in lunghezza lasciando solo un appariscente somiglianza con la gemella.

Ecco un piccolo link per scoprirne la posizione su Google Maps:

http://goo.gl/maps/Cxy8U

lunedì 8 aprile 2013

Tangenti alle curve

La costruzione delle curve è un momento fondamentale del disegno della prospettiva di Villa Savoye. Per avere delle curve visivamente apprezzabili e tecnicamente corrette utilizzeremo degli aiuti grafici che geometricamente chiamiamo tangenti alla curva.

Ogni tangente indicherà così il giusto andamento della curva a cui appartiene; ogni curva ha infinite tangenti per infiniti punti che la compongono, ma a noi ne bastano poche di tangenti per intuire lo sviluppo corretto della curva.



Per prima cosa individueremo la curva iniziale che vogliamo proiettare: per semplificare sceglieremo il semicerchio che nella pianta del terrazzo di Villa Savoye è la rappresentazione grafica sia del solarium nella parte nord Ovest che del corpo scala. Il semicerchio inoltre è simmetrico per cui ogni tangente si specchia con la sua opposta che potremo ricavare da una delle linee di fuga già proiettate per ottenere la prima e quindi più velocemente.

Se volessimo potremmo anche scomporre la curva più complessa della pianta della terrazza in due semicerchi e realizzare così la loro proiezione, ma lo faremo nel prossimo post. Ora vediamo  invece come fare la proiezione di un semicerchio semplice:

Esistono due sistemi di costruzione delle tangenti in questo caso: uno può essere applicato direttamente sul disegno, avendo già portato in fuga le linee del perimetro in cui è inscritta la curva, senza dover proiettare dalla pianta alcuna misura; 

L'altro invece prevede che il semicerchio prima si costruisca in pianta e poi tramite i punti misuratori si riporti sulla prospettiva.

Un piccolo tutorial video può aiutare a comprendere il primo caso, mentre per il secondo, mi soffermerò a far vedere solo la costruzione già eseguita su cad. 




Per uno sviluppo facile della curva bastano due tangenti, ma sul piano in cad per una questione di precisione e potendo correggere un eventuale errore senza sporcare, arrivo a costruirne 6 : inizialmente le individuo in pianta colorandole con layer differenti in base all'inclinazione e poi le riporto sulla linea di terra e così sui punti misuratori. Quando tutto è in fuga basterà unire i colori sul perimetro di sviluppo della curva per ottenere le tangenti e così anche tracciare la spline.


domenica 17 marzo 2013

Ringhiera "marinara" e finestra sotto rampa, linee oblique e parallele

Una volta arrivati a dover disegnare in prospettiva la ringhiera   "marinara" o gli infissi delle finestre sotto rampa, ci accorgiamo della presenza di un nuovo tipo di linee, caratteristiche perché oblique rispetto la linea di terra e parallele tra di loro.



Eccone alcuni schizzi di queste linee nel dettaglio della ringhiera e degli infissi sotto rampa:



Quindi in prospettiva per una sorta di  semplificazione tecnica, si cercherà di trovare un metodo preciso per riprodurre le linee in sequenza senza dover segnare una marea di punti: soluzione pratica ed efficace è trovare il punto di fuga comune alle linee in questione.

Ecco come in due modi:

1-Riportando il valore dell'angolo d'inclinazione di una delle rette oblique sul punto misuratore e tracciando una retta che intersechi la verticale che congiunge il punto di fuga opposto con la linea di terra.

2-Prolungando la linea obliqua proiettata, fino al congiungimento con la verticale che va dal punto di fuga sulla linea d'orizzonte verso la linea di terra.


Abbiamo visto quindi, che tali linee sono parallele tra di loro nella realtà, nella prospettiva invece si incontreranno sempre in un punto, che chiameremo X .

Ecco uno schizzo veloce con tutti e due i metodi per trovare X:



Così facendo potremo con facilità, senza dover riportare molteplici linee e punti, tracciare tutte quelle infinite rette, parallele tra di loro e comuni a quel punto di fuga che abbiamo chiamato X.

mercoledì 6 marzo 2013

Gli infissi della finestra a nastro tra progetto, esame e realtà

Gli infissi della finestra a nastro di Villa Savoye, costituiscono lo scheletro portante di uno dei famosi 5 principi, stabiliti da "Le Corbusier" nel testo: "Verse une architecture".

Diventati simbolo dell'architettura moderna, i 5 punti dell'architettura rimangono leggi intramontabili e immortali dell'archi-filosofia purista del grande maestro.

E' possibile trovare in rete, immagini del brevetto originale, che rappresentano delle sezioni abbastanza esplicative della struttura e degli elementi orizzontali e verticali che la compongono, ma è difficile trovare al contempo, le sezioni per intero del primo piano (di Villa Savoye) e quindi la successione complessa delle varie ante scorrevoli e la loro alternanza con le ante fisse;


Le due guide su cui scorrono le parti mobili, gli incastri tra i montanti, i giunti dei vari elementi orizzontali, il design delle maniglie e le proporzioni perfette delle ante, non sono altro che una sintesi superficiale della Fenetre en longuer.

C'è da dire inoltre che non basta considerare i prospetti pubblicati nell'opera completa di "Le Corbusier" per un analisi dettagliata della finestra a nastro, infatti ci accorgiamo che in alcuni casi come anche evidenziato dall'immagine a seguire che non vi è una totale corrispondenza tra il progetto e la sua realizzazione.

Quindi non ci resta che affidarci ai rilievi più dettagliati che troviamo ad esempio nella seguente rivista:

Global Architecture 13 Le corbusier Villa Savoye, Poissy, France. 1929-31, a cura di Yukio Futagawa, ADA EDITA, 1972

e dunque proseguire nel riportare nella nostra prospettiva tutte le informazioni analizzate, seguendo i riferimenti di alcune proporzioni note e le indicazioni immodificabili acquisite dalle lezioni di disegno. 

Ecco alcune bozze della finestra a nastro lato Nord-Ovest: 

Notiamo infine che la successione delle ante richiesta dal docente di disegno, non corrisponderà in conclusione, nè al progetto, ne alla realtà, ma ad una semplificazione appositamente studiata per l'esame e per gli studenti.





martedì 19 febbraio 2013

Il Solarium, studio delle forme.

Le forme curve del solarium di Villa Savoye sono estruse da una pianta del tutto singolare, la difficoltà nel comprendere il lavoro di progettazione di "Le Corbusier", e quindi la costruzione delle origini di queste curve libere, ci porta a guardare la pianta in una dimensione di studio più geometrica che architettonica

Scomponendo le forme, infatti inquadriamo da subito i singoli archi di cerchio e le singole linee che compongono il disegno del solarium, e solo da là, aggregando i punti notevoli della struttura muraria e dei pilastri, è possibile generare un metodo di geometrizzazione, senza alcuna pretesa, il più possibile vicino allo schema mentale di "Le Corbusier".


Arrivati a dover proiettare così i punti principali delle curve e  le relative tangenti, che utilizziamo nel disegno per tracciare le curve della prospettiva sul foglio, scopriamo due percorsi da seguire:

1-un percorso "Ad muzzum" in cui si tracciano i punti in base a nessun riferimento con il resto della struttura. 

2-un percorso più preciso in cui si tiene conto dei pilastri e si cerca di semplificare la proiezione delle tangenti sovrapponendole la dove risulterà possibile.

Utilizzando il secondo metodo sicuramente più tecnico rispetto al primo si nota subito come le 2 curve principali a Nord-Ovest e a Nord-Est della pianta sono archi di 2 cerchi(cerchio rosso e cerchio verde) che hanno un punto d'intersezione comune, guarda caso proprio il punto che faremo attraversare da una sola tangente(linea blu), comune a tutti e due i cerchi e perpendicolare all'unico diametro(linea gialla) che interseca tutti e due i loro centri.


E' da notare come utilizzando questa costruzione, si rilevi la grandezza di uno dei due cerchi, quello rosso, che ha per centro un pilastro della struttura principale e si estende sulla maglia dei pilastri come ad intersecarne altri 4 uno per ogni quarto di cerchio.



"Le Corbusier", durante la fase di progettazione ha pensato a più di una possibile conformazione del solarium, come del resto dell'abitazione, ne abbiamo testimonianza anche dalle diverse piante proposte al committente, tra tutti i casi, questa, che rimane la pianta più fedele all'opera compiuta, sarà scelta per la sua semplicità ed economia nella realizzazione.




sabato 9 febbraio 2013

Contatti

Ho pubblicato sul mio profilo di Google+ moltissime delle foto fatte quando sono andato a visitare villa Savoye a Poissy.

Credo siano utili ai più curiosi per capire i movimenti del corpo scala, della grondaia, dei pilastri lenticolari, della veletta e delle rampe in dettaglio.

Per guardare l'album delle foto nel mio profilo cliccate qui

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Prospettiva accidentale formato 1:50

L'utilizzo di un software CAD per lo studio della prospettiva è un ottimo allenamento prima dell'esecuzione della prospettiva con riga e squadra, grazie ad una prova della prospettiva sul piano di lavoro cad è possibile restringere notevolmente il numero di errori e individuare la quantità di linee inutili da tracciare perchè intersezione di punti già ottenuti o perchè nascoste rispetto alla prospettiva visibile.



Il lavoro di costruzione dietro la prospettiva in scala 1:50 vede la composizione di ben 78 layer: eccone la lista in un breve video.








Progettazione prospettiva

Prima di iniziare la prospettiva di Villa Savoye innanzitutto bisogna inquadrare in pianta qual'è la migliore distanza dell'osservatore dal piano di disegno e quindi anche la giusta ampiezza del cono visivo: ecco qualche schizzo fatto all'inizio per lo studio della prospettiva:





Dwg su Ebay



Viaggio a Poissy


Come tipico dei sobborghi della capitale francese, lunghe vie di case unifamiliari occupano le aree residenziali principali, che vediamo scorrere davanti al finestrino appannato della RER. Poissy dista circa mezz'ora di treno veloce da Parigi: ci hanno detto bene e arriviamo in orario; 




La vecchia stazione dei treni ci accoglie con qualche lavoro in corso: vediamo degli operai in forze che stendono strati di isolante liquido sopra di un massetto di cemento, al di sotto del manto stradale. 


Disinteressati dal resto, io aspirante ingegnere, lui appena architetto, seguiamo due giapponesine con blocchi da disegno e album e scopriamo attaccando bottone che il numero del nostro autobus è il 50 direzione "la Coudrai".

Villa Savoye invece, come tutti sanno dopo aver imparato a leggere il francese, è al numero 82 di Rue de Villers; In poco meno di 5 minuti, arriviamo a destinazione con un simpatico sconto dell'autista del bus, che perdona la nostra ignoranza, o più che altro non ci vuole spiegare che l'abbonamento per i bus di Parigi non è valido a Poissy.





La natura affiora al di là del muro, che ci aspetta immobile alla fermata dell'autobus da cui scendiamo in circa 15 persone, tra cui io e Fabrizio; Almeno 5 cartelli indicano il cancello d'ingresso di Villa Savoye, che ruota sopra le cerniere e apre l'accesso a noi visitatori mattinieri per le 8:00. 

Come studi atavici dimostreranno: la zona giorno (soggiorno, cucina, camere da letto e bagni) si troverà al primo piano, mentre il piano terra, notiamo subito, è occupato dalla hall e dagli uffici per gli impiegati del museo, oltreché da un garage a cui noi non avremo accesso. Il tetto è anche un Solarium che ospita piccole zone verdi, che noi ora vedremo per forza di cose ricoperte di neve: i 5 punti dell'architettura infatti non potranno impedire l'attacco degli agenti atmosferici, diciamo tra noi. 
Molti volantini in diverse lingue ricoprono la scrivania all'ingresso, mentre una grande sorpresa ci sorride, quando scopriamo che noi piccoli uomini al di sotto dei 26 anni non paghiamo.


Camminando riaffiorano gli studi e ricordiamo che il piano terra è stato in gran parte determinato dallo studio del movimento di una macchina dell'epoca che entrava nell'edificio. Questo movimento determina anche la struttura, basata su una griglia ortogonale di pilastri in cemento, posti 4,75 metri l'uno dall'altro. La casa è stata abitata dai proprietari per un breve periodo di tempo. L'edificio fu completato nel 1929, ma dopo l'invasione tedesca della Francia, nel 1940, fu abbandonato. Nel 1963, la Villa Savoye è stata dichiarata "patrimonio architettonico" dal governo francese, che la restaurò a sue spese e ho fatto anche la rima. Oggi è un "museo", dedicato alla vita e alle opere di Le Corbusier e riceve migliaia di visite ogni anno, per lo più di architetti, ingegneri e di studenti.



Una delle giapponesine, entrate prima di noi, si siede in cucina e inizia a disegnare, noi invece sezioniamo mentalmente, rileviamo sistematicamente e immortaliamo fotograficamente, ogni spiraglio, buco, angolo, spigolo e granello di polvere intorno a qualsiasi stanza. Dopo circa due ore di rilievo sul campo, iniziamo a sfondare le barriere che ci impediscono l'accesso ad alcune zone ghiacciate, bloccate per pericolo di scivolamento e trionfiamo nella nostra piccola manomissione al sistema di sicurezza; manomissione scoperta solo da una coccinella che ci osserva arrossando.




Dopo circa quattro ore, iniziamo a fingere di essere studenti universitari francesi, mischiandoci ad altri ragazzi che seguono la lezione di un professore dai capelli grigi che indica delle zone del soggiorno da immortalare su qualche album da disegno grande; che però noi non abbiamo e allora ci dileguiamo per mettere radici in cucina dove troviamo negli infissi, dei nuovi amici da impressionare in dettaglio sul Moleskine.


Arrivato il pomeriggio, dopo essere diventati un tutt'uno con la zona delle rampe, circondati da diversi triangoli di ombre, ci svegliamo da una sorta di trance e migriamo di nuovo nella dimensione reale da cui proveniamo normalmente: la signora dell'ingresso ci ricorda infatti che presto chiuderà il museo.

Quando andiamo via, già cerchiamo di capire quando torneremo e nel mentre: inizia a nevicare.